Queste parole le dobbiamo al grande compositore Girolamo Frescobaldi, inserite a chiosa di una delle sue opere più fantasiose e ricche da un punto di vista compositivo, magistrale esempio della letteratura solistica per organo. Sono parole rivolte all’esecutore, in cui il concetto di fatica non è inteso come puro sforzo atletico, ma come necessario impegno per comprendere a fondo una composizione e poter arrivare al risultato finale di un’esecuzione che possa essere degna della composizione stessa.
Lo stesso impegno e la stessa costanza sono quelle che ci hanno permesso di arrivare a questa nuova edizione di ImagoMagi, un’opera di concertazione e dialogo fra i diversi elementi che ne sono protagonisti: Comunità pastorale, Amministrazione Comunale, volontari, musicisti e organari.
La speranza è che la nostra proposta culturale possa essere per tutti una preziosa occasione di incontro e di arricchimento, un ritrovarsi insieme in ascolto della cultura, convinti che la partecipazione ad un concerto, così come la visione di un film, la lettura di un libro e la visita di un museo, sia un’esperienza capace di arricchire il cuore e la mente e di far crescere il singolo individuo e, con esso, l’intera comunità.
Un grazie di cuore alla Comunità pastorale Epifania del Signore e all’Amministrazione comunale per la condivisione di questa fatiga.
Irene De Ruvo
Direttore Artistico
Cinque anni insieme e sembra ieri che i suoni dell’organo Tornaghi prendevano vita insieme con la stagione ImagoMagi. In questo tempo abbiamo partecipato a più di 40 concerti e ascoltato più di 120 musicisti, conosciuto autori di cui non sapevamo nulla e ritrovato quelli che più amiamo, siamo usciti di casa per trascorrere un tempo in cui godere della bravura di un esecutore non fine a se stessa, ma perché capace di donarci emozioni attraverso la musica. Abbiamo incontrato sguardi e stretto mani a persone che hanno condiviso con noi lo spazio di un concerto, un tempo racchiuso nella parentesi magica e fantastica dell’arte, e siamo ritornati nelle nostre case arricchiti attraverso l’esperienza viva della bellezza.
Cerchiamo la bellezza.
Desideriamola.
Pretendiamola.
Il nostro sincero ringraziamento al parroco don Vittorino Zoia, che insieme con noi non smette di inseguirla, e all’Amministrazione Comunale per il sostegno costante.
Irene De Ruvo
Direttore Artistico
Hector Berlioz
L’arte da sempre parla all’uomo e dell’uomo; essa è oggetto e soggetto, mezzo espressivo ed espressione. Di arte si nutre il cuore dell’uomo e attraverso di essa l’uomo stesso può ambire a raggiungere vette a cui in altro modo forse non potrebbe neppure immaginare di avvicinare. Tutte le arti, e in modo speciale la musica, sono capaci di coinvolgere, rapire, trasportare. Gli antichi direbbero commuovere (nel senso di muovere con). Quest’anno ricorre il 450° anniversario della nascita di Claudio Monteverdi, forse il più grande e importante compositore barocco italiano, certamente uno fra i più grandi compositori di tutti i tempi. Egli è l’autore della prima vera Opera della storia della musica - Mantova, 1607 - il cui protagonista è Orfeo, il dio che con il suono della sua cetra ammansisce le fiere e commuove perfino gli dei degli inferi fino a convincerli a far tornare in vita la sua amata Euridice.
Queste sono le parole della Musica, allegoria dello spettacolo, poste all’inizio della composizione:
Io la musica son, c’hai dolci accenti / so far tranquillo ogni turbato cuore /
et hor di nobil ire, et hor d’amore / poss’infiammar le più gelate menti.
L’augurio che rivolgo a tutti voi per questa nuova stagione è quello di lasciarci commuovere dall’arte e in particolare dalla musica, permettendo alle sue fiamme di avvolgerci e portarci in alto, magari anche solamente per il tempo di un singolo brano, e di assaporare metaforicamente del panorama di cui si può godere da lassù.
Un sentito ringraziamento al parroco don Vittorino Zoia e all’Amministrazione Comunale che insieme a noi continuano a spingere in salita, nonostante questa si faccia sempre più ripida.